Pagina:Leopardi - Opere I, Le Monnier, Firenze 1845.djvu/154

PALINODIA. 115 Ond’io, degli astri desioso, al canto Del secolo i bisogni ornai non penso Materia far; che a quelli, ognor crescendo, Provveggono i mercanti e le officine Già largamente ; ma la speme io certo Dirò, la speme, onde visibil pegno Già concedon gli Dei; già, della nova Felicità principio, ostenta il labbro De’ giovani, e la guancia, enorme il pelo. O salve, o segno salutare, o prima Luce della famosa età che sorge. Mira dinanzi a te come s’allegra La terra e il ciel, come sfavilla il guardo Delle donzelle, e per conviti e feste Qual de’ barbali eroi fama già vola. Cresci, cresci alla patria, o maschia certo Moderna prole. All’ ombra de’ tuoi velli Italia crescerà, crescerà tutta Dalle foci del Tago all' Ellesponto Europa, e il mondo poserà sicuro. E tu comincia a salutar col riso Gl’ ispidi genitori, o prole infante, Eletta agli aurei di: nè ti spauri L’innocuo nereggiar de’cari aspetti. Ridi, o tenera prole: a te serbato È di cotanto favellare il frullo; Veder gioia regnar, cittadi e ville, Vecchiezza gioventù del par contente, E le barbe ondeggiar lunghe due spanne.