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SOPRA IL RITRATTO DI UNA BELLA DONNA. 107 Bellà grandeggia, e pare, Quale splendor vibralo Da natura immortai su queste arene, Di sovrumani fati, Di fortunati regni e d’ aurei mondi Segno e sicura spene Dare al mortale stato : Diman, per lieve forza, Sozzo a vedere, abominoso, abbietto Divien quel che fu dianzi Quasi angelico aspetto, E dalle menti insieme Quel che da lui moveva Ammirabil concetto, si dilegua. Desiderii infiniti E visioni altere Crea nel vago pensiere, Per naturai virtù, dotto concento; Onde per mar delizioso, arcano Erra lo spirto umano, Quasi come a diporto Ardito notator per 1* Oceano : Ma se un discorde accento Fere l’orecchio, in nulla Torna quel paradiso in un momento. Natura umana, or come, Se frale in tutto e vile, Se polve ed ombra sei, tant’allo senti? Se in parte anco gentile, Come i più degni tuoi moti e pensieri Son così di leggeri Da si basse cagioni e desti e spenti?