Pagina:Leopardi - Opere I, Le Monnier, Firenze 1845.djvu/136

97 XXVIII. A SE STESSO. Or poserai per sempre, Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo, Ch’ eterno io mi credei. Peri. Ben sento, In noi di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento. Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non vai cosa nessuna 1 moti tuoi, nè di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. T’ acqueta ornai. Dispera L’ultima volta. Al gener nostro il fato Non donò che il morire. Ornai disprezza Te, la natura, il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera, E l’infinita vanità del tutto. LEOPARDI. — 1. u