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86 XXV. Ili SABATO DEL VILLAeeiO. La donzellerà vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell’ erba ; e reca in mano Un mazzoliti di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine Su la scala a filar la vecchierella, Incontro là dove si perde il giorno ; E novellando vien del suo buon tempo, Quando ai di della festa ella si ornava, Ed ancor sana e snella Solea danzar la sera intra di quei Ch’ ebbe compagni dell’ età più bella. Già tutta l’aria imbruna, Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre Giù da’ colli e da’ tetti, Al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno Della festa che viene ; Ed a quel suon diresti Che il cor si riconforta. I fanciulli gridando Su la piazzuola in frotta, E qua e là saltando, Fanno un lieto romore : E intanto riede alla sua parca mensa,