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XXIV. LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA. Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato Risorge il romorio Torna il lavoro usato. L’artigiano a mirar I’ umido cielo, Con l’opra in man, cantando, Fassi in su 1’ uscio; a prova Vien fuor la femminella a còr dell’acqua Della novella piova ; E l’erbaiuol rinnova Di sentiero in sentiero Il grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli ; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Si dolce, si gradila Quand’è, com’or, la vita? Quando con tanto amore