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IL RISORGIMENTO. Nessuno ignolo ed intinto Affetto in voi non brilla : Non chiude una favilla Quel bianco petto in se. Anzi d’altrui le tenere Cure suol porre in gioco ; E d’ un celeste foco Disprezzo è la mercè. Pur sento in me rivivere Gl’ inganni aperti e noti; E de’ suoi proprii moti Si maraviglia il sen. Da te, mio cor, quest’ultimo Spirto, e l’ardor natio, Ogni conforto mio Solo da te mi vien. Mancano, il sento, all’ anima Alta, gentile e pura, La sorte, la natura, Il mondo e la beltà. Ma se tu vivi, o misero. Se non concedi al fato, Non chiamerò spietato Chi lo spirar mi dà.