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A sì giusto desìo.

Scena Sesta.
Amet-Schah, e detto.


Zarak.  Quanto imponesti
Pur or Prence eseguii, pronto a’ tuoi cenni.
D’Ibraim per le cure or or vedrai
L’augusto stuol de’ Raja, il popol tutto
Ciò richiede, e desìa, ciascuno esulta
De’ suoi regi in mirar l’unico germe.
Fra la gioja comun sol geme afflitto
Di Golconda infelice il popol mesto,
Egli per man del traditor crudele
D’argento spoglio, e d’oro in preda a l’empio,685
Inimico furor scorrer già vide
Per le sue messi il sanguinoso acciaro
Del Maratto guerrier, l’edaci fiamme
Golconda incenerir, le patrie mura
Distruggere, atterrar sul lungo solco690
De l’arator la speme.......
Amet-Schah.  Or vanne adunque