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Alla nascente libertade, al giusto
Commun desìo, che a ricovrar ci spinge
Ciò che ragion, ciò, che il diritto implora;
L’armi deponi, al vincitor t’arrendi,
In mio poter tu sei.
Amet Schah. 200Barbaro, e tanto
Ardisci in faccia al tuo Signor? nemico
Al cielo, in odio al mondo a quest’albergo,
Scellerato, t’invola, il nero spettro
Ch’esangue, e mesto a te s’aggira intorno
205Chiede vendetta, e non la chiede invano.
A la pugna, miei fidi, olà guerrieri [Alle guardie]
Il ribelle s’atterri.
Nizam. Io non vi temo.
[Amet-Schah, Osnam, e Zarak vanno contro di Nizam, il quale difendendosi, dopo breve contrasto è disarmato, e circondato dalle guardie.]
Amet-Schah. T’arrendi, o traditore, a carcer tetro