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Ah de’ miei voti il suon propizio ascolti

Benigno il ciel, di tanti mali ah giunga
350Il sospirato fin; cadano infranti
I lacci, che di crude, aspre ritorte
Stringono il popol mio...


Scena Terza
Amet-Schah, e detti


Amet-Schah  Padre, che ascolto?
De’ Maratti lo stuol s’appressa omai
A queste mura, e già Surate, ed Agra
355Preda son de’ nemici, il tutto cede
All’ostile furor, Bengala istessa
Bengala un dì sì forte al fiero scontro
Abbattuta cadè, stride pur1 anco
Dell’altera Golconda intra le mura
360La crepitante fiamma, il popol tutto
Atterrito sen corre, e cerca invano
Nella fuga lo scampo, il ferro, e l’armi
Abbandona il guerrier, Nizam istesso
Nizam2, che sol ne’ timorosi3 petti

  1. Un «par» ripassato in «pur».
  2. «Nizam», soprascritto su «Egli», barrato
  3. «te-» ritoccata in «ti-».