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All’impresa io mi accingo, al rege istesso

Terrore alcun non desterà ne l’alma
Delle turbe il tumulto, ad arte io finsi
270Lungi da queste mura il campo ostile,
E d’invitto valor le schiere accese
Pronte al notturno assalto, incauto, ei giace
Di cieca notte in tenebrìo sepolto
S’affretti il suo destin; vittima ei cada
275Alla sognata libertà, che invano
Cerca commosso il volgo; io parto, e voi
Favorite i miei passi, amici Numi. [Parte]


Fine dell’Atto Primo.