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150Omai quel tempo giunse, in cui cadranno

Infranti i lacci alfin di vil servaggio:
De’ Maratti lo stuol di già s’appressa
A queste mura, e di guerrieri, e d’armi
Al cenno mio cinto vedrai fra poco
Il palagio Regal.
Osnam.  155(Cieli, che ascolto!)
Nizam. Il Monarca ed Amet or or saranno
Ambi preda di morte.
Osnam.  E tanto adunque
Convien l’impresa accelerare?
Nizam.  Or fora
Perigliosa ogni tregua, è breve, il sai
160Il popolare ardor, potrìa fra poco
Spenta cader delle mie schiere in petto
La fiamma, che destar volli pur ora
Ad esse in sen; forse potrìa l’arcano
Trasparir de’ nemici a l’occhio attento;
165Fatal sarebbe ogni ritardo, il vedi,
A’ miei disegni, e tutto a noi promette