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Scena Quarta.
Osnam solo.
115Oh Numi
Qual mai funesto orrore il cuor m’ingombra!
Che ascolto, o ciel, che vedo? è questo il suolo
Che mi dié vita, in cui bambino appresi
Il giusto, il dritto, ed il dover qual sia?
120Di belve furibonde, e tigri ircane
Non è questo il ricetto? ove t’ascondi
Sconosciuta virtude? ah tu fuggisti
Da queste terre, ed in tua vece il trono
Tra noi fondar l’ambizione, il vizio
125L’empietade, il delitto... e tanto adunque
Tanto in odio a voi siam, Barbari Numi?
Che far degg’io? dunque svelar l’arcano
Dunque di certa morte io debbo espormi
Al periglio fatal?... dunque tradire
130La fede l’onestà... lungi da questo
Smarrito cuor, da quest’oppresso spirto
Immagini abborrite; Amet il tutto