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De’ Maratti al valor, del cielo all’ira
Oppor possiam?
Nizam. Pur non è sì funesta
Del tuo regno la sorte, armate schiere
20Fremer vedi in Delly, battaglie, e sangue
Sospirare anelar; picciolo è vero
È il numero de’ tuoi, ma troppo ad essi
Cede ne l’opre di ladroni imbelli
Lo stuol confuso, a lui ruina e morte
25L’esercito minaccia, al suo valore
Sol si ricerca un duce.
Muhamed. Or vanne adunque
Di prode condottier gli ufficj adempi
Delle mie schiere a te consegno il freno
A te mio fido tu le reggi, e sappi
30Gli animi avvalorar, lo sdegno accendi,
Del gran Timur, di Tamerlan feroce
Lor rammenta il valor, l’opre ricorda
Del forte Aurang, che tanti regni, e tanti
Popoli unì del nostro scettro al vasto