Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Idillio.
[Il Sogno] Lo spavento notturno
Alceta.
Odi
[Senti], Melisso[,] io vo’ contarti un sogno
Di questa notte che mi torna a mente
In riveder la luna. Io me ne stava
A la finestra che risponde al prato
5Guardando in alto: ed ecco a l’improvviso
Distaccasi la luna; e mi parea
s’approssimava
Che quanto nel cader [più da vicino]
Tanto
[Facendo si venia,] crescesse al guardo; in fin che venne
A dar in mezzo al
[Finchè] di colpo [diè nel] prato; ed era
Grande quant’una secchia, e di scintille
Vomitava una nebbia che stridea
Sì forte come quando un carbon vivo
immergi e spegni. Anzi a quel modo
Ne[l] l’acqua [è spento, e ne fumavan l'erbe]
La luna, come ho detto, in mezzo al prato
Si spegneva annerando a poco a poco,
E ne fumavan l’erbe intorno intorno.1
rimaso
Allor mirando in ciel vidi [rimasto un barlume]
Come [quasi] un barlume, o
[Rimasto, come]
[Come un barlume e] un'orma, anzi una nicchia
Ond'ella fosse svelta; in guisa ch'io
N'accapricciava; e ancor non m'assicuro.
Melisso.
- ↑ versi aggiunti di traverso sul margine destro del foglio. Vedi anche nota Moroncini.