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17. |
Quand’ei
Quando m’offriva al guardo umano, e quando
umani volti al mio guardo scopri[v]a.
Or sempre loderollo, o ch’io ti miri
tra
Veleggiar [fra] le nubi, o che serena
Dominatrice de l’etereo campo
Questa flebil riguardi umana sede.
Me spesso rivedrai solingo e muto
Errar pe[’]i boschi e per le verdi rive,
O seder [sop] sovra l’erbe, assai contento
e core
Se [core e] lena^ a sospirar m’avanza.