Su la tacita aurora[,] o quando al sole
Brillano i tetti e i poggi e le campagne,
Scontro di vaga donzelletta il viso;
O qualor ne la placida quiete
D’estiva notte, il vagabondo passo
Di rincontro alle ville soffermando,
L’erma terra contemplo, e di fanciulla
opra1
Che a l’opr[e]a di sua man la notte aggiunge
Odo sonar ne le romite stanze
L’arguto canto; a palpitar si move
ritorna
Questo mio cor di sasso: ahi, ma [pensando]
[di me]2
[Che di lui non si cura anima viva],
tosto ch’è fatto estrano
[Riede] al ferreo sopor, [chè la più bella]
Ogni moto soave al petto mio.
[Parte di questa vita il ciel negommi.]
O cara luna, al cui tranquillo raggio
Danzan le lepri nelle selve; e duolsi
A la mattina il cacciator, che trova
L’orme intricate e false, e da i covili
Error vario lo svia; salve o benigna
De le notti reina. Infesto scende
Il raggio tuo fra macchie e balze[,] o dentro
- ↑ Tra parentesi di traverso sul margine destro.
- ↑ Tra parentesi di traverso sul margine destro.