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14.

Giaccian le membra mie, nè spirto o senso
Più le commova, e lor quiete antica
Coi[’] silenzi del loco si confonda.
     Amore amore, assai lungi volasti
Dal petto mio che fu sì caldo un giorno,
Anzi rovente. Con sua fredda mano
Lo strinse la sciaura, e in ghiacchio è volto
Nel fior de gli anni. Mi sovviene il tempo
Che mi scendesti in seno. Era quel dolce
E irrevocabil tempo allor che s’apre
Al guardo giovanil questa infelice
Scena del mondo, e gli sorride in vista
Di paradiso. Al garzoncello il core
  vergini1
Di vergine speranza e di desio
Balza nel petto; e già s’accinge a l’opra
                                                       gioco
Di questa vita come a danza o [festa]2
Il misero mortal. Ma non sì tosto,
Amor, di te m’accorsi, e ’l viver mio
Fortuna avea già rotto, ed a questi[’] occhi
Non altro convenia che ’l pianger sempre.
Pur se talvolta per le piagge apriche,

  1. Tra parentesi di traverso sul margine destro.
  2. tripudia in, brilla, giubbila. Di traverso sul margine destro.