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4 EPISTOLARIO né buona, almeno mia propria, le vere ed intime utilità e pregi delle sue scoperte, con una quantità di osservazioni critiche sui particolari di ciascheduna. Ma la mia salute intieramente disfatta, e da nove mesi un’estrema imbecillità de’ nervi degli occhi e della testa, che fino m’impedisce il fissar la mente in qualunque pensiero, m’ha levato il poter dar effetto ai miei disegni. A ogni modo, perché 10 strepito e lo splendore dell’ultima sua scoperta è tale da risvegliare i più sonnacchiosi e deboli, mi sono sentito aneli’ io stimolare dal desiderio di non restar negligente in un successo cosi felice. Ed essendo pur deliberato 1 di raccogliere tutte le mie forze quasi spente per un qualche (forse l’ultimo) lavoro intorno alla grand’opera che V. S. sta per pubblicare, mi fo animo di farle una domanda che a V. S. non parrà verisimile, fuorché volendo considerare la confidenza che m’ispira la sua straordinaria benignità, e le molte prove d’affetto ch’Ella non s’è sdegnata di darmi in vari tempi. Ed e che V. S. si voglia compiacere, quando l’opera starà sotto i torchi, di spedirmene i fogli di mano in mano, acciò che la mia fatica abbia più spazio, non potendo essere altro che lentissima per le cagioni che ho dette. E quand’io per questo mezzo arrivassi a far qualche cosa, sempre salvo il sottoporla all’esame 2 e al giudizio di V. S., Ella si può immaginare come ne debba crescere l’infinita riconoscenza eli’ io le professo. Ma ella crescerà nella stessa guisa, se V. S. non giudicando di soddisfarmi in questo, me lo significherà francamente assicurandomi cosi eli’ Ella mi tiene ancora per suo speciale servitore ed amico.3 Avrei ben caro di trovare occasione di certificarle come questo mio ultimo desiderio sia giusto, e voglio dire com’io resti sempre quello che le sono stato dal primo momento che la conobbi. V. S. mi favorisca di proccurarmela, e di perdonarmi la mia temerità. 11 suo dev.mo obb.mo Servo vero. 245. A Pietro Giordani. - Piacenza.4 Recanati 14 Gennaio 1820. La mia de’ 17 di Dicembre,5 che rispondeva alla tua cosi amorosa degli otto,6 non ti deve essere stata ricapitata, giacché non vedo re1 Nella copia era «determinato». 2 Nella copia era «alla disamina». 3 A scriver questa lettera o a chiederò i fogli del De República, via via che uscivano di sotto ai torchi, G. fu consigliato dallo zio Carlo Antici, sempre sollecito del bene e dell’onoro del suo nipote. ■1 Dalla copia di Paolina, in casa Leopardi. 5 È al voi. I, lett. 240. 6 I, lett. 238.