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24 EPISTOLARIO soluto io la costituisco dell’opera mia; e se ella vorrà compiacersi di continuare e condurre a fine le sue savissime osservazioni, e pigliarsi la briga di porre ai loro luoghi i cambiamenti che le invio, fatti dietro i suoi avvisi, io reputerò che l’opera non abbia mestieri d’altro esame, e che, quanto è emendabile, sia già emendata. Veggo bene che io usurpo momenti che dovrebbono esser sacri a tutta la Repubblica delle lettere, svolgendola da occupazioni utili alia universale letteratura, e ne ho rimorso; ma che debbo io dirle? L’amor proprio è assai potente, e fa che si desideri per sé solo quello che dovrebbe impiegarsi pel bene di tutti. Tonto io mi lusingo del favore, che le ne riferisco anticipatamente grazie senza numero; e se la lusinga è vana, ella le accetterà per quello che già mi ha fatto e per le gentilissime espressioni che le è piaciuto di usar meco, e ad un tempo mi riconoscerà pel di Lei, chiarissimo e pregiatissimo Signore, devotissimo obbedientissimo servo. Edizione Milanese. p. 48. v. 10. - Il Traduttore credendo nuovo il proverbio e però ignoto il suo significato per non aver consultati i dizionari né atteso alla nota dell’Autore, ha tradotte alla lettera le parole che dovranno ora voltarsi cosi: «Guarda in chi mai ti fidi a chius’occhi». p. 50. v. 13. — Il Traduttore ha creduto che hospitantwr avesse qui un significato particolare, e dovesse ridursi al suo primo valore derivato da liospes, e però valesse il medesimo che trovarsi come ospiti, non come abitanti presso Matidia, sembrandogli rilevarsi questo dal rimanente della lettera e specialmente dalla parola mine premessa, p. 55. v. 5. - Et si ad aquas etc. Tutta la traduzione del luogo è falsa non solamente nella unione de! cito col precedente membro del periodo, ripreso dall’Editore, e cagionata in parte dalla mancanza d’interpunzione dopo a gas, ma anche nel rimanente. Bisogna porre: Scrivimi, di grazia, senza indugio, se e quando vai a prender le acque e come ora ti senta perché torni etc. p. 109. v. 9. - Non intendo la osservazione del Oli. Editore. Ex litteris a me scriptis, dic’egli, dalle lettere a me scritte. A me latino, non vale a me italiano, ma son certo che a me, nella Edizione, sia errore di stampa per ad me, e però tradussi: dalle lettere che mi scrissero i generali ec. né credo che questa traduzione abbisogni di emenda, p. 121. v. 10. - Convien tradurre: Già Gracco dava l’Asia a fitto e partiva Cartagine per teste, secondo l’ottima osservazione dell’Editore.