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ANNO 1819 - LETTERE 1S5-157 227 nasce dal confronto, ma per le occasioni che non può somministrare altri che noi, senza le quali molte delle loro nobilissime qualità resterebbero poco meno che sconosciute. Come presentemente, s’io le offrissi cosa degna di Lei, non avrebbe luogo a manifestarsi la sua benignità, la quale si dimostrerà splendidamente se V. S. non rifiuterà un dono cosi volgare di un povero come son io. F. tanto pili s’Ella non si sdegnerà ch’io, quantunque povero, mi tenga per cosa sua, né mi vieterà di chiamarmi suo devotissimo obbligatissimo servitore. 157. A Dionigi Strocchi. - Bologna.1 Recnnnti 12 Febbraio 1819. Per molti rispetti è grave e fastidiosa la chiarezza del nome, fra i quali, s’io non m’inganno, si dee riporre massimamente la molestia di tante lettere e tanti donativi importuni, che non può mai cadere in persona oscura. E forse V. S. si dovrà pentire d’essersi fatta nota e famosa in tutta l’Italia, ricevendo questa presente e il libriceiuolo che l’accompagna: il qual fastidio non le avrebbe potuto sopravvenire se il nome suo non andasse per le bocche degl’Italiani, e cosi venendo necessariamente alle orecchie mie, non avesse commosso il desiderio vivissimo ch’io porto da molto tempo di conoscere e riverire, potendo, colla persona, e quando no, almeno con lettere e cogli uffici che si costumano fra lontani, quei rarissimi ingegni, che sostenendo in questa misera età l’ultimo avanzo della gloria italiana, dànno speranza di vederla fors’anche per loro aiuto riaversi, e tornare in fiore. Compiacendo al qual desiderio, e prendendo cuore di scriverle e aggiungere l’impaccio d’una mia stampa, se l’avrò molestata, la prego e spero che voglia perdonarmi considerando la cagione di questa noia, ch’ò stata la sua fama. E par conveniente che quella ch’è il frutto delle fatiche e dei sudori dei magnanimi faccia tollerabili gli effetti suoi, quando anche sieno rincrescevoli per se stessi. Ora s’Ella scuserà la mia presunzione di venirle innanzi spontaneamente con un dono si povero, e non si chiamerà oltraggiata dell’offerta della mia servitù, mostrerà che non le dispiaccia che insieme colla sua riputazione si sparga fra gli uomini il desiderio di conoscerla in modo particolare, e farle ossequio 1 La minuta autografa fu da Pierfrancesco inviata al P. Francesco Frediani in Prato, ai 31 gennaio ’50. — Lo Strocchi 6 un altro dei letterati die il Giordani aveva segnalati a G., già chiaro per forbite traduzioni di classici, specie di Callimaco, e avversario dei romantici in quanto non ammetteva che la pianta esotica dol Romanticismo potesse far buona prova tra noi. Si compiaceva an:he di aver risvegliato il culto di Danto per la causa liberale, di cui fu fautore.