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xxvi INTRODUZIONE medesime persone e su por giù col medesimo tono, si continua nei mesi deH’estate-autunno ’28 passati da Giacomo in Firenze; finché, sopraffatto dalla malinconia e dall’uggia, mancatogli con la fine dell’anno l’assegno mensile dello Stella, Giacomo non si risolve, in vista del nuovo inverno, a tornare in Recanati. Le sue lettere da Recanati, scarse e brevi, son pietoso documento delle tristissime condizioni della salute e dell’animo di Giacomo in quest’ultimo periodo della sua dimora in patria: alcune tuttavia di lui, e le relative de’ corrispondenti, riescono di particolare interesse, le une [>er la biografìa interiore del Nostro, le altre per le cose letterarie specialmente di Toscana. Volume Vi: dai primi di maggio 1830 al 27 maggio 1837. Lasciate ch’ebbe Giacomo per l’ultima volta la famiglia e la città nativa, e ridottosi novamente a Firenze mercé il peculio degli amici toscani, vediamo anzi tutto in questo volume le vicende che accompagnarono l’edizione fiorentina dei Canti; poi, con l’iniziata amicizia tra Giacomo e il De Sinner, e la consegna a quest’ultimo de’ mss. filologici, i rapporti di affettuosa stima tra essi, continuatisi fino alla morte di Giacomo. S’intravvede e s’indovina, dalle poche lettere del poeta alla Fanny Targioni e dalle promuro usate da lui con amici e parenti per rendersi a lei bene accetto, la terribile passione devastatrice. Cominciano poi a delinearsi, nelle lettere da Roma ove Giacomo accompagnò il Ranieri nell’ottobre del ’31, e meglio ancora si determinano in quelle da Firenze al Ranieri e ad altri, i veri rapporti fra il recanatese e il napolitano, e le loro condizioni materiali e morali; finché negli ultimi anni passati a Napoli le lettere di Giacomo, sebbene scarse e stentate, valgono tuttavia a sufficientemente informarci, insieme con quelle de’ corrispondenti, circa la vita esteriore, assillata dal problema del pane quotidiano, dei due sodali, e circa i propositi, i sentimenti e le occupazioni letterarie di Giacomo condotte fino agli estremi giorni della sua vita. In tanta materia e tante ricerche e questioni diverse, io avrò potuto errare talvolta, e talvolta riuscire inesatto o manchevole; e me ne ammoniscano pure e me ne diano biasimo