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194 EPISTOLARIO l’altro coso leggerò VAfrica Cristiana del Morselli. Avete veduto la Vita di Mecenate dell’avvocato Vida, stampata in Roma ì Qua è giunta ora; e il titolo, e ’1 volume non grosso ni’ invogliano di donarli" un paio d’ore. Dolcissimi e carissimi giovani; v’amo e v’abbraccio con tutta l’anima: amatemi, o qualche volta scrivetemi un poco. Che vuol din* o Giacomino che dappoiché ci vedemmo siete assai più scarso di scrivermi? Oh il t’armivi conoscere mi noeque! 1 Ma bisogna nell’amicizia tenersi più alla liberalità che alla giustizia. Via via: io non voglio far tanto ragioni: io vi amo, io vi scrivo: e voi dovete amarmi e dovete scrivermi. Scommetto elio Carlino tiene da me, e vi prega che non siate tanto severo col vostro amicissimo Giordani. Addio addio. 136. Dello stesso. Piacenza 19 Novembre [1818]. Mio amatissimo Giacomino. Già una mia di parecchi giorni fa dovrebbe essere arrivata a dirvi quanto mi rattristava il vostro lungo silenzio, e farvi imaginare la consolazione recatami dalla vostra dei 9,2 che ricevetti ieri. Ma questa dolcezza fu mista d’amaro, per la certezza di aver dunque perduto la vostra dei 19 ottobre, e il manoscritto.* Figuratevi se me ne duole, e se non bisogna maledire le posto. Ma che era quel manoscritto? Vi prego a dirmelo. Audio mi consola quel poco di speranza di vedere compiuti i vostri giustissimi desiderii: 4 al elio se potessi per un poco giovar io col desiderarvelo infinitamente, sarei beato. E di ogni minimo movimento di questa cosa vi prego tenermi avvisato: perché io l’ho a cuore mille volte più che se toccasse la mia persona, ornai fastidita di tutto questo mondacelo. Quel vigor ohe avevo nella monte, è svanito al comparire della stagione fredda e nuvolosa; né posso sperare che mi ritorni, so non co’ tiepidi e lieti soli. Passerò l’inverno leggendo: già ho cominciata l’Africa Cristiana; e la mia malinconia si accresco anche di questa lettura; che mi dimostra si poco felici e si perversi quegli uomini ancora che ci si danno per angioli. Itenché non è questa la intenzione del buon Moreelli: ma i fatti parlan chiaro a chi non ricusa d’intendere. E io fui una bestia quando (non so come) vi resistevo intorno all’v.hoì, di che voi avete assai manifesta ragione.8 Ho sempre voglia di fare una brevissima scappata a Milano; e di là tornato vi scriverò. Abbracciatemi affettuosissimamente il nostro Carlino. Riveritemi parzialmente il papà e la mamma, e la sorellina: e io tanto più volentieri vi prego che mi amiate, quanto la bontà vostra 1 Altro ingiusto lamento e sospetto del piacentino verso G., da questo tristemente respinto nella sua dei 27 novembre. 2 È al n. 134. 3 Questa lettera (n. 132) che noi abbiamo potuto conoscere per la copia fattane ila Carlo Leopardi e rimasta con le altro copie presso la famiglia, non fu ricevuta dal Giordani o perché si smarrì, o più verosimilmente perché, andando insieme col ms. dello due Canzoni, fu intercettata col ins. stesso dalla Polizia.

  • Cfr. lett. 134, pp. 192-93, nota 3.

5 Cfr. la medesima lett. 134, paragrafo 2°.