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180 EPISTOLARIO in mezzo al viaggio 1 non avea cuore di molestarvi con una mia. Ora provocato {la voi,2 mando questa ad aspettarvi costi; né ho cosa alcuna da scrivervi, ma vi scrivo questo stesso, e quello che già sapete, ma bisogna né più né meno ch’io vi ripeta come se non sapeste, che v’amo e v’aspetto. Quia desiderio sit jiudor avi modus tam cari capitia? Se non potete con vostro agio, non mi rispondete per lettera, e fate di rispondermi presto a voce. Se potete, avrò caro di sapere quando sarete vicino, ché mi conviene aspettarvi fra poco e uscire di me stesso. Addio addio. 121. Di Pietro Giordani. Bologna 6 Agosto ¡1818]. Mio caro Giacomino. Avete ricevuta In mia ultima da Vicenza, di circa due settimane fa? 3 Ora sono in Bologna: ma verso la fine del mese voglio essere in Recanati, e vedere il mio Giacomino. Come state? Io sto benissimo; e sarammi un poco di fatica lasciare Bologna. Guanto mi fareste piacere se mi mandaste qua «Ielle vostre nuove; poiché «la si gran tempo ne son privo! 4 Ricordatemi al Signor Padre, e al fratello; ricordatemi a voi stesso: poiché v’amo, vi desidero e vi abbraccio con tutto il cuore. 122. A Pietro Giordani. - Bologna.5 Kecanati 14 Agosto 1818. Mio carissimo. Mi fa maraviglia che ai G non aveste ricevuto ancora una mia dell’ultimo del passato che indirizzai costà raccomandata al signor avvocato Brighenti come m’ingiungevate.6 Non faceva altro che salutarvi e pregarvi che, semprech’aveste potuto senza disagio, quando foste stato vicino, mi aveste avvisato. Io v’aspetto impazientissimamente, mangiato 7 dalla malinconia, zeppo di desiderii, attediato, arrabbiato, bevendomi questi giorni o amari o scipitissimi, senza un filo di dolce né d’altro sapore che possa andare a sangue a nessuno. Certo ch’avendo aspettato tanto tempo la vostra visita, adesso ch’è vicina, ogni giorno mi pare un secolo; né sapendo come riempierli (e quando anche per l’ordinario sapessi, ogni cosa mi dee parer vana rispetto alla conversazione vostra) 1 Nella copia era: «a mezzo il viaggio». 2 Con la lett. I 17. 3 Deve riferirsi, con approssimaziono, alla lettere dei 15 luglio (n. 117). 4 Eppure O. gli aveva scritto ai 31 luglio; e quella lettera, raccomandata al Brighenti, avrebbe dovuto, ai 6 agosto, esser giunta a destinazione: come G. rileva nella successiva sua dei 14 agosto. 5 Dalla copia di Carlo, corretta da G., in casa Leopardi. 6 Cfr. 117 e la lettera precedente, nota 4, a cui questa risponde. 1 Nella copia ora divorato»: G. attenuò in «mangiato».