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150 EPISTOLARIO Alla vostra dei 22 Novembre1 risposi ai 5 di questo2 con lina lunghetta che mandai a Piacenza, come mi dicevate. E, perché nell’altra vostra dei 30 Novembre 3 alla quale ho risposto di sopra, mi promettevate di scrivermi da Milano, non ho voluto mandar questa prima di ricevere vostra lettera di costà. L’ho ricevuta, e vengo dunque alla vostra dei 13.4 Avete fatto quanto al Senofonte più assai ch’io non domandava; e ve ne ringrazio senza fine. Dal vedere che non farete stiticherie intorno al dirmene e ripigliarvene il prezzo, argomento che non vi sia discaro il farmi di questi servigi, e ch’io potrò domandarvene qualche altra volta. Quando poi al tutto non vogliate ch’io vi rimborsi se non in Recanati, bisognerà che m’accomodi al voler vostro. Salutate da mia parte il nostro Mai, e ringraziatelo caldamente cosi dell’opera prestatami pel Senofonte, come dei libri che mi regala.6 Subito che gli avrò ricevuti, gli scriverò, coni’ è dovere, per ringraziarlo io: non iscrivo adesso, perché non sapendo che libri sieno, converrebbe che lo ringraziassi troppo asciuttamente. Fate dunque le mie parti voi che siete un altro me. L’opera del Monti penso di farmela venire. Del Borghesi, se intendete dire che io lo conosca di nome e di fama, vi siete apposto; se di persona, no. Della carestia di libri a Roma era bene informato. Ho certe opere io nella mia porca bicocaccia 6 che non si sono potute trovare in tutta la nostra veneranda arcidottissima Capitale, avendocele fatte cercare. Addio, carissimo e dilettissimo mio. Vogliatemi bene, e coi)servatevi al più ardente e smanioso degli amici vostri: il quale cosi potesse esser felice e beato in voi, come in se stesso sarà sempre infelice, e andrà tuttavia Lamentando il suo fato ed il perduto Fior de la forte gioventù. Vi ringrazio di nuovo con tutta l’anima. Addio addio. 95. Allo stesso, ivi.1 Recanati ii 29 Decembre 1817. Avendo risposto alla vostra dei 13,8 non m’accade, quanto al Senofonte, altro che ripetere i ringraziamenti, e di nuovo pregarvi 1 È al n. 89. 2 Num. 91. 3 Num. 90. 4 Num. 92. s Cfr. lett. 92, paragr. 1°, pag. 146. 6 Merita rilievo questo particolare, che cioè eoaG. spesso faeevan difetto nella biblioteca paterna opere importanti e necessarie a’ suoi studi, talvolta egli vi trovava anche opere rare, e introvabili nemmeno a Roma. 7 Dalla copia di Paolina, corretta da G-, in casa Leopardi. 8 Num. 92.