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introduzione xvii

natese la dignità, la lealtà, la generosità, l’altezza e innocenza dell’animo che brillarono in tutta la sua vita. Più largamente ciò ebbe a verificarsi dopo che altri valorosi campioni furono sorti alla strenua difesa del Leopardi, quali il Guardione, il Ridella, il Taormina e il Ferretti, per citare i principali; ma in modo si può dire universale dopo che cominciarono a conoscersi le carte ranieriane, depositate nella Nazionale eh Napoli, le quali con la loro luce sfolgorante dovevano eliminare ogni dubbio. Da esse si evince, per documenti numerosi e inoppugnabili, forniti allo storiografo dallo stesso Ranieri, che questi non poteva offrire nessuna ospitalità all’amico per la sufficiente ragione che, proprio negli anni del sodalizio o contubernio, il Ranieri, non che poter provvedere al mantenimento dell’amico, non ebbe come provvedere al suo proprio sostentamento; che, invece di essere stato estraneo agl’interessi e rapporti domestici del Recanatese, vi s’ingerì e ne partecipò di continuo; per modo che, se uno dei due ebbe a giovarsi dell’altro, questi non fu certo il Leopardi. Si può quindi affermare, concludendo sulla lunga e incresciosa questione, che il libro del Sodalizio, provocato massimamente dall’Epistolario leopardiano, potè bensì costituire per qualche tempo «una sventura postuma di Giacomo Leopardi»; ma quasi per forza di una Nemesi storica, la dotazione fatta dal Ranieri, in quel suo strano testamento, di tutte le carte sue e di altri alla pubblica Biblioteca di Napoli, ha cancellata quella ingiuria con una piena, solenne e definitiva rivendicazione della verità.1

IV.

Se, dal punto di vista letterario, l’Epistolario leopardiano fu meritamente giudicato uno de’ più belli che vanti la nostra letteratura, esso non ha minore importanza di altri come raccolta di dati e documenti indispensabili al critico che, a traverso i fatti della vita penetrando nell’intima conoscenza dell’uomo,

voglia giungere alla piena e giusta valutazione dello

  1. Vedi il mio articolo Il retroscena e il supplemento del libro del Ranieri sul «Sodalizio» nella Nuova Antologia del 1° Aprile 1933.