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ANNO 1817 - LETTERE 68-71 117 bisogni esporla in altro modo: perché io la pubblicherei nello Spettatore per la ragiono che v’ho detta nell’ultima mia.1 Povero mio Giordani, mi par di vedervi travagliato da affanni c noie. Non vorrei già aumentarvegli io; però rispondetemi brevemente, ché benché d’ordinario la sola brevità mi possa dispiacere nelle vostre lettele, adesso mi ci piacerà molto. La tregua di cui vi parlava nell’ultima mia, non è passata, al che non vi affliggete per me. Oh possibile che v’abbia ad esser cagione di affliggervi io, che vorrei esser sempre afflitto perché voi foste sempre lieto? Lieto lietissimo vi voglio sempre, o mio Giordani, ché a questo ci hanno a servire gli studi, e la considerazione del Bello che tutto giorno ci sforziamo d’imitare. Mio padre vi saluta. Addio addio, mio incomparabilissimo Giordani. 70. Di Pietro Giordani. Piacenza 20 Agosto [1817]. Mio carissimo Contino. Ebbi la vostra bellissima anzi stupenda lettera sul mio opuscolo Dionisiano: e subito vo ne risposi.2 Ora vi scrivo; perché non posso andare cosi presto a Venezia, come credevo, e vi avevo detto. Ma rimarrò qui tutto questo mese, o più ancora; però mi fareste gran regalo se ini scriveste qualche cosa della salute e dell’umor vostro; di che mi avete lasciato, con poche parole, una pena incomportabile. Ditemi dunque, per carità, come ve la passate. Almeno sfogatevi meco. Mandai la vostra Dissertazioneella all’ottimo Mai, che l’ha molto lodata. Da lui intendo che il Ciampi meni rumore, e voglia strepitate ne’ giornali, contro Mai, contro me: di che mi curo meno che del nulla. Vorrei intendere che il mio Contino fosse sano e lieto: questo mi preme sopra ogni cosa: per carità scrivetemene. Ditemi se mai vi à giunto il mio Panegirico. Ricordatemi servitore al vostro signor Padre. Io sto qui brigandomi di fabricamii lamia indipendenza OoH’accomodare il mio patrimonio: ma l’incredibile difficoltà di vender terreni mi fa disperare. Addio, amatissimo Contino mio: state sano, amatemi e scrivetemi. Vi amo e vi abbraccio con tutto il cuore. Addio. Il Cesari di Verona, al quale ho scritto molto di voi, mi risponde che io vi faccia sapere ch’egli vi stima ed ama assai. 71. A Pietro Giordani. - Piacenza,8 Recano ti 29 Agosto 1817. Caro carissimo, dilettissimo Giordani. Due lettere io v’avea in dirizzate a Venezia prima di ricevere la vostra dei IO.4 Non cre1 È la lettera precedente: v. la nota 4, di p. 115. 2 Cfr. lettera 27 luglio (n. 67). 3 Dalla copia di Paolina, corretta da G., in casa Leopardi. •J Dove essere un orrore di data, invece di 20. E di fatti la presente risponde upjiunto alla giordaniana dei 20 agosto, ohe qui in fine G. dice «ver ricevuta dopo quindici giorni.