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xii | introduzione |
un suo periodico dal titolo l’Antologia.1 Ma solo nel 1849 fu compiuta la pubblicazione dell’Epistolario, raccolto dal Viani in due volumi della collezione lemonnieriana,2 «nella fiducia che la sua diligenza e fatica riuscisse accetta a chi delle nobili cose si piace e a chi nei vivi ritratti dei valentuomini studia la natura umana».
Di tutte le lettere che il Viani, con l’aiuto specialmente del Giordani,3 del Gussalli, del Puccinotti, del Muzzarelli, del Capponi, del Pepoli, del veneziano Spiridione Veludo, degli eredi Stella, riuscì a raccogliere, ne omise nella pubblicazione deliberatamente quasi un centinaio, delle quali la maggior parte dirette allo Stella, alcune al padre e al fratello Carlo, avvertendone il lettore nella prefazione. Né certo tutte le altre lettere scritte dal L. furono ivi raccolte: alcune per rifiuto dei
possessori, fra’ quali il De Sinner; altre, come quelle al Gioberti e al Montani, perché disperse o nascoste dagli uomini
- ↑ Anteriormente, non erano comparse in pubblico se non le seguenti lettere del L.: una, in data 31 agosto ’36, all’ab. Fuoco, da questo stampata nel suo Nuovo corso di filologia italiana (Napoli, 1836, vol. II), preceduta da una lunga lettera del Fuoco al Leopardi, ed è la prima lettera privata pubblicatasi vivente ancora l’autore; tre al Grassi nell'Annotatore piemontese (anno III, vol. VI, 1837); una al Pepoli nel Vaglio, periodico di Novi piemontese (1841); e una al Trissino in Lettere di vari illustri italiani del secolo XVIII e XIX ai loro amici ecc. (Reggio, 1841). E posteriormente, oltre alla raccolta del 1845 nel volume degli Studi filologici, ne comparvero altre tre nella Strenna Picena per l’anno 1846 a cura di F. Papalini (Loreto, Rossi); e altro Quattro lettere inedite furon pubblicate da un tal K. V. nel 1847 (Roma, Natali).
- ↑ Epistolario di G. Leopardi, con le Iscrizioni greche Triopee da lui tradotte, e le Lettere di Pietro Giordani o Pietro Colletta all’Autore: raccolto e ordinato da Prospero Viani. Firenze, Felice Le Monnier, 1849. Volumi due, di pp. xii-480, 415. — Precede una lettera del Viani, di dedica «Ai nobili signori conti Carlo, Paolina, Pierfrancesco Leopardi», seguita da «Note». Le lettere contenute nei 2 voll. sono 546. Seguono le Iscrizioni greche Triopee, date dal Pellegrini (pp. 237-266), un Epigramma di Antifilo bizantino (pp. 267-28); e l’Iscrizione pel busto di Raffaello nel giardino Puccini (p. 269). E poi vengono 95 Lettere del Giordani a Giacomo; 3 del Giordani a Paolina; e 6 del Colletta a Giacomo, con l’avvertenza che questo ultimo erano state pubblicate in Recanati (Tip. Morici, 1848) per nozze (Garulli-Galamini), ma senza notare che l’ultima di quelle lettere, in data 11 gennaio 1830, nell’opuscolo di Recanati formava tutt’uno con la precedente (e così di fatti risulta dall’autografo); di guisa che, invece di sei, dovevano dirsi cinque.
- ↑ Al Giordani in particolare si deve il merito di avere, nel luglio ’46, mandato a sue spese il Viani in Ancona per abboccarsi con Carlo Leopardi, col quale senza dubbio dové mettersi d’accordo per aver le copie delle lettere di Giacomo posseduto dalla famiglia.