co.' Io poi m’astengo dallo scrivere, perchè veramente ogni
riga mi costa sudor di sangue. Fra 20 o 30 giorni, se piace a
Dio, partirò per Pisa, dove passerò l’inverno. Qui mi trovo assai
bene della mia ultima dozzina. Vorrei ch’Ella si compiacesse
di dire a Pietruccio che a posta corrente mi mandi sotto fascia
una copia del mio Discorso sopra Gemisto ec. Milano 1827} Mi
riverisca la Msa Roberti, alla quale mi offro per servirla come
suo agente in Toscana, s’io vaglio. Abbraccio i cari fratelli, ed
alla cara Mamma, ed a Lei, che Dio sa quanto amo, domando
la benedizione
il suo Giacomo
23 Ottobre
1582. |
Di PlERFRANCESCO LEOPARDI. |
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Caro Giacomo
Ieri venne la vostra lettera del 23, ed oggi vi mando il libretto che
in quella voi chiedete. Ilo molto piacere che andate a godervi la vostra
Pisa, che sempre vi ridestava sì care ricordanze mentre eravate in Reca-
nati. Paolina vi rammenta di andare in casa Sederini. Vi prega
ancora di salutarle assai assai la Regnoli e dirle che si duole di non
avere affatto ricevuta risposta ad una sua lettera scritta già da gran
tempo.
Abbiamo un Ottobre veramente godibile che rassembra a un Mag-
gio. Li Antici partirono il giorno 18 del corrente mese.
E morto ultimamente Malaccari la di cui sopravivenza avea Camillo,
ma ora si dice che questo posto gli sia contrastato.
Tutti della nostra casa vi salutano e vi abbracciano, ed io faccio
altrettanto.
P. S. Di Puccinotti altro non ho potuto sapere se non che concorse
al posto di medico condotto in Spoleto, e che non l’ha potuto otte-
nere. Procurerò poi d’informarmi meglio se abbia intenzione di allon-
tanarsi da Macerata.
Il vfo Pierfrancesco