di Bruxelles che essendo mio amico amerà voi, come ama me cioè can-
didamente. Egli è dotto nelle matematiche: egli è ottimo di animo:
egli desidera conoscerti ed è degno d’essere conosciuto da te.
Fate memoria di me quando converserete voi due insieme: ed amate
chi vi ama tanto. Addio.
Il tuo C. Pepoli
1552. |
A Paolina Leopardi. |
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Cara Pilla. Manco di lettere da casa. Scrissi l’8 a Babbo, il
18 a Pietruccio. Ho avuto il reuma; ora sto meglio. - Fate
girare questi Manifesti1 a Macerata e p[er] la Marca. Fate che
si raccolgano più soscrizioni che si può in una sola copia, p[er]
risparmio di posta nel rimandarmele. Mandatene sotto fascia
a Cassi due copie. A G. Melchiorri una semplice, e quella in
foglio intero, che la porti a Bunsen: e scrivetemi l’indirizzo di
Melchiorri, che vorrei sapere. L’editore finora, p[er] consiglio
degli amici, son io. Ciò, se non forse a Recanati, è bene che
si sappia.
Ricevo la lettera di Pietr. dei 25.2
1553. |
Ad Adelaide e Ferdinando Maestri. |
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Cara Adelaide, caro Ferdinando
Ebbi l’amorevole vostra dei 7 Luglio, e ve ne ringrazio. Tor-
nando di Toscana, che dovrà pur essere presto o tardi, ripas-
serò per Bologna, e allora farò certamente in modo di rivedervi.
Io sto al solito, inabile veramente ad ogni impiego, se non fosse
puramente onorario o nominale. Vi raccomando di trovar soscrit-
tori a questi Manifesti:1 raccomandateli anche al Professore e