ccde! Io non saprei allontanarmi da te, e prendere nuova via, senza
ricordarmi all’amor tuo, e pregarti a tenermi sempre nel cuore; pre-
ghiera che io ti faccio con tutta la effusione del mio, e non senza
lagrime. Oh come si partirono que’ giorni in cui io ti ebbi maestro
e compagno così caro e prezioso. Essi forse non torneranno mai più.
Debole prova del molto mio affetto ti raccomando che sia il pacchet-
tino che, quando più presto potrà, ti sarà inviato dalla nostra Ferrucci.
In esso troverai quel ritratto che si fece di te dall’amico Lolli, quan-
d’eri a Bologna. Tienilo, o donalo a quale de’ tuoi più ti è caro, ed
ama la nostra amicizia. Vi sarà pure il rame che io feci fare da un valente
artista. Avevo ideate di usarne in una edizione, che le circostanze
e pubbliche e mie mi hanno fatta abbandonare. Il rame è nuovissimo,
se ne eccettui una trentina di esemplari che ho fatti tirare, e per aver
meco l’amata tua immagine e per regalarne qualche Amico. Infatto
ne ho potuto destinare alcune alla famiglia Tommasini, a cui le por-
terò io stesso; giacché non so come, questa famiglia ci ha di poc’anzi
distinto in un modo singolarissimo, e partendo di qui è venuta spon-
tanea (Marito e Moglie) a farci visita, ed a colmarci di carezze e di
offerte: delle quali passando di Parma profitteremo.
Se qualche volta potrai scrivermi una riga, o dove saprai che io sia,
o qui dove lascio Ignazio mio Agente, ritieni che io ne avrò sempre
la maggiore consolazione, e massime quando tu mi dia buone nuove
di te e della tua rispettabile Casa, a cui mi farai servitore. Oh Gia-
como mio! Non ti posso esprimere la commozione con la quale ti scrivo.
Deh! amami, e credi che io ti adorerò sino a che avrò vita.
La mia famigliuola ti riverisce, ed ella al pari di me ti ricorda, e
ti stima.
Addio, addio.
il tuo P. Brighenti
Recanati 20 Ottobre [1829] |
Mio carissimo. Ti scrissi a Firenze prima della tua partita,
ti scrissi a Piacenza. Ma di te non ho altra lettera che quella
dei 15 di Settembre, dove non mi fai segno che le mie ti sieno