Ciò vi mostri che non ho più pensato, nè lavorato alla Strozzi.
Quando spedirò la Monaca (si pubblicherà dopo la metà di Marzo)
in Bologna, o Forlì, ve ne invierò una copia scelta - Ditemi se costà
vi sono Librai da fidarsene - Addio.
Vi abbraccio di cuore.
G. Rosini
1425. |
Di Monaldo Leopardi. |
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Giacomo mio Carmo
Ho ricevuta la vra delli 231 con infinito piacere, e con altrettanto
piacere voi riceverete, forse in questo momento la mia, la quale vi
annunzia che la nra causa ha avuto un esito felicissimo. Così spero
che lo avranno le altre mie cose, e potremo godere un poco di pace;
non già quella pace perfetta che ci attende soltanto nella casa del nostro
Padre celeste, ma la cessazione di quelle burrasche in mezzo alle quali
è troppo difficile il battere rettamente la strada verso la Stella polare.
Godo infinitamente che stiate bene, ed io sto bene. Credo che in
codesta aria nostra pura e sottile il moto non sia tanto necessario come
in questo stagno di putridumi, per impedire agli umori nostri di cor-
rompersi, ma non mi persuade che anche nel riposo l’aria nostra affa-
tichi la macchina più di questa. La gravità dell’aria deve pesare sopra
i nervi e le membra, e il moto deve riuscire più facile quanto è più
sottile il fluido in cui scorre il corpo moventesi. Bensì qualche rispet-
tività macchinale, potrà simulare qualche effetto contrario ad un prin-
cipio, il quale mi pare innegabile.
Ho goduto e godo moltissimo vedendovi riconciliato con una
discreta abbondanza di cibo, e mi unisco a voi nello scomunicare la
troppa dieta, perchè lo stomaco vuoto consuma se stesso, ma non mi
accordo nel fare tutto un pasto. Il cavallo che in due viaggi porta facil-
mente al molino due sacchi di grano, soccomberebbe sotto il peso di
una soma raddoppiata, e mi piacerebbe assai che provaste a dividere
le vostre commestioni. Allo alzarvi potreste pigliare il caffè o cioccolata
con poco pane. All’un ora [sic] pomeridiana una zuppa e qualche cosa.
All’un’ora o due di notte il pranzo. Il vro metodo attuale vi rende lo
stomaco spossato prima del pasto, e oppresso dopo. Un esperienza [szc]