1409. |
Ad Antonio Ranieri. |
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Recanati 31 Dicembre 1828 |
Mio carissimo Ranieri. Io vi ringrazio senza fine della vostra
affettuosa de’ 18, e delle notizie che mi date di voi. Mi duole
che sia stato impedito il vostro viaggio di Venezia; ma da altra
parte godo assai che il soggiorno di Bologna vi sia riuscito così
piacevole come io ve lo aveva promesso. Oh spero pur certo
che la compagnia di coteste persone coltissime, amabilissime,
piene di gentilezza e di cordialità, servirà in qualche parte di
medicina alla vostra tristezza. Vedrete certamente e vi farete
amici il conte Carlo Pepoli, la Contessa sua sorella Sampieri,
il Costa, il marchese Angelelli: salutateli per mia parte infinita-
mente, vi prego. Raccomandatemi anche molto alla Contessa
e al conte Marchetti, e ringraziateli dei loro gentili saluti. All’e-
gregio Don Carlo,1 ricordate l’amicizia che mi ha promessa, e
salutatelo per me mille volte. Del vostro esilio non so se io mi
debba dolere con voi o rallegrare, ma credo quest’ultima cosa
piuttosto, massimamente che così pare anche a voi. Caro mio
Ranieri, ricordatevi di me qualche volta, e datemi le vostre
nuove: io starò qua sicuramente tutto l’inverno, e lino a Dio
sa quando. Vogliatemi bene, e adoperatemi se posso servirvi.
Per amor mio, che v’amo pur tanto, proccurate di scacciar via
i pensieri malinconici il più che potete. Vi abbraccio con tutto
il cuore e vi bacio: addio addio.
Il vostro Leopardi.
1410. |
Di Gian Pietro Vieusseux. |
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Mio carissimo Leopardi
Le occupazioni della fine dell’anno, non mi hanno permesso di
rispondere prima d’ora alla vostra 15 stante - Il suo contenuto mi ha