1208. |
Di Giovanni Rosini. |
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[Pisa, Venerdì, inizio di gennaio 1828] |
A. C.
Eccovi l’Introduzione - Dimane terminerò il Capitolo della Pit-
tura.' Se mi fate la grazia di passare dimane p[er] un istante da me,
ho bisogno di consultarvi sopra una faccenda -
G.R.
Venerdì
P. S. Sabato
Queste poche righe doveano venire jeri sera - Le ho trovate sul
tavolino, e ve le mando - Stasera potremmo andare a far due visite.
1209. |
A Francesco Puccinotti. |
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Caro Puccinotti mio. Ebbi la carissima tua del dì di Natale.
Gli esemplari delle mie poesie corretti e migliorati, non posso
mandarli subito, perchè il correggerli e migliorarli non è affal-
di un momento. Intanto sentiremo la risposta di Stella, della
quale avrò piacere di essere informato. Quando egli abbia con-
ceduti e mandati i due Mss., si potrà fare un buon volume cogli
altri miei piccoli volgarizzamenti, che manderò subito.
Ti spedisco la sola copia che tengo delle Operette morali. La
Crestomazia non ha che fare col pensiero di Giordani. Essa è
già pubblicata, ma io non ne ho copia. Tu sei il primo che in
mia vita mi abbia detto che lo studiare mi farà bene, e che il
lasciar gli studi mi pregiudicherebbe. Io non posso lasciarli; ma
ti accerto che, quanto alla salute, non mi hanno mai fatto e non
mi fanno altro che male, e male grave. Ma come passar la vita
senza di loro?