traduzioni di quelle che si conoscono Ella tenga per migliori, e se, dan-
dole ogni comodo, Ella si presterebbe a farne qualcheduna. La sua
risposta mi servirà di gran lume e quello che a me sarà anche più caro,
mi proverà ch’Ella si ricorda ancora del
Suo vecchio amico e serv. di cuore Ant. Fort. Stella |
678. |
A Giuseppe Melchiorri. |
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Caro Peppino, Mi consola molto la tua ultima, ponendomi
in piena quiete intorno al tuo ristabilimento. Non t’inganni certo,
credendomi amico tuo vero e immutabile, e devi anche essere
persuaso che l’amicizia degli uomini del tuo carattere impegna
quelli che l’hanno avuta una volta, a conservarla poi sempre con
ogni studio. Ti ringrazio del paragrafo di Giordani che tu mi
mandi, ed anche più, delle espressioni così affettuose che tu mi
scrivi in questo proposito. Le attribuisco al tuo buon cuore, come
quelle di Giordani alla sua amicizia per me. Ti ringrazio ancora
delle notizie sulla Farfense, delle quali farò buon conto, e del-
l’Epistola di Pippo, la quale è piaciuta molto anche a me, e vi
ho trovato degno di lode non ordinaria l’ardire di volere in verso
latino dir cose molto difficili a esprimersi anche in prosa ita-
liana, e la felicità della riuscita. Non è che io non vi trovi qual-
che coserella che mi par difettosa, ma le piccole macchie non
tolgono pregio all’intero. E tu sai bene che Pippo non ha nè
l’abitudine nè la pazienza di far troppo uso della lima, e però
non sarebbe maraviglia che nei suoi scritti si scoprissero parec-
chie inavvertenze, ch’egli stesso correggerà poi facilmente, met-
tendoci un poco di attenzione. Che Missirini sia di fede più che
dubbia, ne convengo pienamente con te. - Lo stile dell’Erizzo
è vario nelle diverse sue opere. Il Discorso sopra le medaglie è
molto bene scritto, in lingua pura, stile nobile, senza affettazio-
ne.1 Nelle Sei Giornate, per le quali è contato tra i Novellieri