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Onde economizzare l’ho fatte ligare così, altrimenti la spesa andava più avanti. Tù poi mi dirai a chi vuoi che ne mandi a nome tuo, giac- ché sino ad ora non ne ho dato fuori alcun esemplare, volendomi infor- mare prima se vi occorra un nuovo publicetur. Non ho ancora parlato a Pippo della traduzione de’ Caratteri di Teofrasto, ma nel caso che egli vi faccia difficoltà, io mi assumerò il pensiero di fartela stampare a Firenze, da dove avranno più diffusione. In altro ordinario ti manderò la traduzione dell’opuscolo di Plu- tarco sull’educazione de’ figli, ed una canzone d’un mio amico, che già ti promisi, ma ancora non l’ho avuta. È qualche ordinario che non vedo tue lettere, e potevi pur rispon- dermi. Non mi togliere caro Giacomo almeno questo piacere di vedere li tuoi caratteri, giacché non mi è dato di abbracciarti. Addio Caro Giacomo, amami, e credimi costantemente II tuo A. e Cugino G. Melchiorri

661. A Carlo Antici.
Recanati 15 Gennaio 1825

Signor Zio Debbo fare avere al mio cugino Melchiorri scudi 12.50. e prima di spedirglieli per la posta, prendo la libertà d’incomo- darla colla presente per sapere se Ella potrebbe senza suo disturbo farli pagare a Melchiorri costì, pagandoli io qua immediatamente a chi per T,ei. Se ciò non si può fare senza suo inconveniente. Ella mi farà, spero, il favore di avvertirmene liberamente, ed io mi servirò della posta. Ho consegnato al Zio Giuseppe l’ultimo volume delle opere di Giordani, col quale resta compiuta l’edizione. Ella vi tro- verà il suo nome come associato, e vi potrà leggere la prosa al nuovo Vescovo Piacentino, la quale ha fruttato all’autore il felice esilio dalla sua patria,1 e il suo stabilirsi a Firenze con assicu- razioni spontanee da parte del Granduca. Immagino che a quest’ora sarà già, per lo meno, incomin-