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ottima lettera, che li tuoi sensi di amicizia verso di me non si sono punto cambiati, come giammai si cambieranno li miei, verso di te, caro il mio Giacomo. Rispondo ora ad ogni paragrafo. Già erami persuaso che la lettera coi periini si fosse smarrita, e duol- mene assai, poiché se fosse giunta in tempo, chi sà che Carlo non avesse continuato a vivere in pace con la sua bella. Circa ciò che tu mi dici del loro costo, non sò neppur dirtelo essendo una cosa picciolissima, che neppure vale la pena di rintracciarla. Mi sovviene che nella let- tera perduta non te lo aveva voluto indicare essendo una sciocchezza. Dì a Carlo che non si scordi di me, e mi commandi con libertà, spe- rando che un altra [sic] volta riescano più fortunate le sue commissioni. Veniamo a de Romanis. Circa le copie 100. che ti appartengono incolpane la mia storditaggine, poiché Pippo le tante volte mi ha detto di prenderle, e farle legare. Dimani stesso le farò portare al legatore ed in quest’altro ordinario, ti saprò dire il prezzo della legatura, che sarà eseguita come già mi scrivesti altra volta, ed allora manderai il denaro tutto insieme. Nell’altro corso di posta ti manderò varii libri fra’ l’altri una tragedia di Missirini, con una sua lettera per te.1 Egli ti ringrazia in quella delle canzoni. Sull’affare dell’agenzia non ci pensiamo più, sarei ansioso di sapere se si può chi l’ha ottenuta. Mi pare di averti detto nell’altra mia che farò presentare a Rein- hold che già è tornato in Roma un esemplare delle tue canzoni, e que- sto per mezzo del Mse Crosa Incaricato di Torino mio amicissimo. Io d’altronde non ho amicizia con Reinhold. Mercuri ti ringrazia delle canzoni. De Mattheis ti scriverà egli stesso. Cardinali è tutt’ora a Vel- letri. Il suo Elogio di Consalvi del quale ha il tipografo già fatta la 2nda edizione ha incontrato presso li letterati. Ambo le edizioni sono state fatte in Pesaro da Nobili. Mi duole di non averne un esemplare per te mentre quello che mi donò Cardinali mi convenne cederlo. Carnevalini rimase contentissimo delle tue scuse. Visconti vi fà però poco buona figura, poiché aveva detto a Carnevalini con la sua solita franchezza che egli si sarebbe preso l’assunto di farti scrivere, e quindi poco dopo soggiunse che tù gli avevi già promesso di mandargli una canzone. Carnevalini che aveva letta il giorno avanti la tua lettera a me diretta, ed erasi appagato delle tue scuse diede una mentita poco piace- vole a Visconti per cui il poveretto dovè arrossire, e con ragione. Non mancherò di salutarti Carnevalini quando lo vedrò, egli mi parla di te. Notizie letterarie. Missirini ha pubblicata la Vita di Canova,2 ricca