Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/958

Missirini appunto jer mattina; ed egli è penetrato apieno d’ogni espres- sione, dalla filosofia che regna in tutte queste Canzoni, e prose, che deggiano partorir gran lode al loro autore, col quale io mi rallegro, e al quale auguro ogni bene, come auguro a me la consolazione di poter- gli in qualche modo provare il sentimento di stima ond’egli mi ha obbli- gato, e col quale mi pregio essere

Suo osserv. Servo
GBatsta Canova

Roma 9 Dicembre 1824

653. Di Giuseppe De Matti-iaeis.
[Roma lì 9 Xbre 1824.]

Pregiatissimo Sig.r Conte. Io aveva il piacere di conoscerla come uno dei più distinti Lette- rati della nostra penisola; ora La conosco anche come poeta sublime. Io me ne congratulo di cuore; e L’assicuro di aver letto con vera ammi- razione le sue bellissime canzoni, delle quali Le rendo infiniti ringra- ziamenti. Ella non poteva farmi dono più gradito di questo, che io desiderava da lungo tempo, perchè da lungo tempo ne sentiva parlare con molta lode. Ha fatto benissimo a ripeterne l’edizione, che dovrebbe essere divulgatissima in Italia, e con profitto. Se mi conosce abile a renderle qualche servizio non deve che accen- narmelo, perchè sono e sarò per la vita pieno dei più sinceri sentimenti di stima, di rispetto, e di affezione

Suo Dvmo Oblino Serv.re ed Am.co Affino
Giuseppe Dr. De Mattheis

Roma lì 9 Xbre 1824.

654. Di Giuseppe Melchiorri.
Roma 12. Xbre 1824.

Caro Giacomo. Rispondo subito alla tua carma degl’otto corrté onde darti prova di aver scossa da dosso la pigrizia. Già [szc] conosco dalla tua