Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/955

nell’altro, voglio anche ardirmi tanto d’inviarle in dono una mia Tra- gedia di greco soggetto, di greca religione, di greci costumi,1 per- ch’EHa vegga, che quantunque sia vero ciò ch’Ella dice in quella divina stanza, che niuno seguì il nostro Vittorio,2 cioè niuno lo pareggiò, ne credo possa essere pareggiato; nonostante col buon desio io m’affa- tico correre, in questo mare, dietro il suo solco: e se Ella mi ajuterà col suo senno, e col suo valore, manderolle ancora un altra [sic] Trage- dia, tutta d’italiano argomento, che si arma in parte dell’armi sue, ond’io possa almeno servire a Lei di scudiere in questa guerra generosa. Mi accordi la sua benevolenza, e mi creda colla più alta stima, ed affetto Melchiorre Missirini

651. A Giuseppe Melchiorri.
Recanati 8 Dicembre 1824.

Caro Cugino. Mi è stata veramente di grandissimo piacere la vostra lettera, la quale ha dissipato i dubbi che il lungo silen- zio avrebbe potuto farmi nascere sopra la continuazione della vostra benevolenza verso di me. La lettera coi periini si è vera- mente smarrita, come voi giudicate. Ma nondimeno Carlo ed io ve ne abbiamo lo stesso obbligo. Per ora Carlo non ha più bisogno di periini essendo in rottura colla bella che doveva ado- perarli. Resta che voi mi significhiate la spesa incontrata per i cento speditimi, della quale non mi avvisate nella vostra ultima. Sono infinitamente lieto di vedervi occupato in tanti e così bei lavori letterarii, che certo non mancheranno di farvi un gran- d’onore. Mi piacciono moltissimo le intraprese di cui mi par- late. Quanto ai soccorsi che dite di voler da me, se sarò buono a servirvi in qualunque cosa, mi avrete sempre prontissimo. Della privativa ottenuta p[er] le inscrizioni vaticane, mi congratulo molto con voi, e credo che quell’opera vi debba pur essere di non piccolo profitto anche per l’interesse, che vale anch’egli qual- che cosa. De Romanis deve aver da me dieci scudi p[er] l’Eusebio, e