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quando mi riesca di averne, non mancherò di seguire il di Lei consiglio, mandando a Lei una Supplica secondo la Sua insi- nuazione, e profittando della gentile offerta che Ella mi fa di presentarla personalmente. Il mio zio Antici (il quale è pienissimo di stima singolare verso di Lei, e mi parla spesso delle Sue rare qualità) m’incarica di farle mille complimenti dalla sua parte, e di ringraziarla distin- tamente della notizia favoritagli intorno al signor Reinhold, al quale mi dice avere scritto a Brusselles nel Giugno passato. Quanto al Sig. Niebuhr, io sono stato sorpreso del pregio che egli ha voluto dare alle mie debolissime congetture, e della menzione onorevole che gli è piaciuto far di me nel suo degno ed eruditissimo lavoro.1 Gli scriverò io stesso per ringraziarlo, ma in caso che Ella ne abbia occasione, non lascio di pregarla a volergli significare la mia riconoscenza, affinchè i miei rin- graziamenti, venendo da Lei, gli riescano più graditi. Io le sarò gratissimo anche di questo favore. Sarebbe per me una vera gioia il rivederla personalmente in questo tempo che Ella passerà in Italia, e godere della Sua con- versazione con qualche speranza di profittare de’ suoi lumi. Il desiderio che Ella stessa si compiace di testificarmene, mi obbliga alla più tenera gratitudine. Avrei ben caro che la speranza di ciò corrispondesse in me al desiderio grandissimo che ne tengo. Ma in ogni caso, o vicino o lontano da Lei, non perderò mai la memoria dei suoi favori, la viva riconoscenza che le debbo, la particolare stima che le professo, e la brama di essere onorato dei suoi comandi, ai quali offerendomi di tutto cuore, ini ripeto col maggior sentimento possibile Di Lei Pregiatissimo Signore

Dmo Obblmo Servitore
Giacomo Leopardi