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Desidererei bensì vivamente che Ella si compiacesse di proc- curarmi occasione nella quale io potessi dimostrarle effettivamen- te qualche parte della mia gratitudine. Quantunque io conosca la mia insufficienza, nondimeno ardisco pregarla instantemente a volermi dar campo di porre in opera il desiderio che tengo di servirla. Le tante prove di cordialità e di gentilezza che V. S. Illustris- sima si è compiaciuta di darmi finora, non lasciano luogo a dubi- tare che Ella non voglia compir l’opera sua, continuandomi il suo aiuto e il suo appoggio fino al termine del mio desiderio. Ella sarà mossa per l’avvenire dalla sua propria cortesia senza mio merito, come per il passato. Ritorno ad offrirmi con tutto l’animo ai suoi comandi, e pre- gandola soprattutto a conservarmi la sua benevolenza, ho l’onore di ripetermi con piena e singolare stima Di Lei Pregiatissimo Signore

Devmo Obblmo Servitore.
Giacomo Leopardi

Recanati 30 Maggio 1824

628. A Cesare Guerrieri Gonzaga.
[Recanati 30 Maggio 1824I

Eminentissimo Principe La generosità dell’Em. V. Rev. mi dà animo di porgere a Lei le mie suppliche nella difficoltà e ristrettezza delle mie circo- stanze, perchè voglia degnarsi di ripararvi.' Essendo stato avvertito di quanto all’Eminenza Vostra è piaciuto rispondere all’Eminentissimo Sig. Cardinale Segretario di Stato sopra il graziarmi di un posto nelle Cancellerie del Censo Pontificio, la benigna disposizione che Vostra Eminenza Reverendissima si è degnata mostrare in mio favore, mi ha ispirato la più e viva e profonda riconoscenza, della quale ardisco umiliare all’Emi- nenza Vostra le sincere e devote espressioni.