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604. Di Carlo Antici.
Roma 31 Xbre 1823

Caro Nepote Vi scrissi coll’ultima mia, che credevo inutile qualunque tentativo per ottenervi una Cancell.® del Censo, e che perciò mi astenevo dal ricapitare la vostra lett.a a questo Incaric.0 di Prussia. In oggi vi scrivo, che ho ricapitata la vostra lettera per fare un tentativo. Ascol- tate il mio rapido racconto. Domenica sera nella conversi delTAmb.' di Francia venne verso me l’Incaricato facendomi mille proteste di rico- noscenza per la visita resagli, e mille scuse per non averla ancora ricam- biata. Replicai «che mi condussi da lui per usare un atto di stima, ma principalmente per recargli i vostri più distinti complimenti, per sapere le notizie dell’incomparabile Niebuhr di cui siete ansioso, e per pre- garlo in vostro nome ad interporsi efficacem. onde vi sia conferito un posto di Cancell.6 del Censo nell’attual vacanza di quello in Urbino». L’Incaricato mi assicurò che poco prima della sua partenza, il Baron di Niebuhr ebbe dal Segr.° di Stato l’assoluta promessa di conferirvelo quanto prima, e che in seguito col mezzo di Capaccini ne avea data la conferma a lui medesimo. Io soggiunsi, che gli conve- niva ora di ottenerne l’esecuzione dal Papa med.° domandando la Cancell.“ Censuaria di Loreto, al qual passo mi si dichiarò incompe- tente per valevoli ragioni, ma pronto a farlo col Segr.0 di Stato. Ripresi allora, che coll’ultimo ordinario mi avevate rimesso una lett.a per lui diretta a questo scopo, e che mi ero proposto di consegnargli in persona, ma per maggior speditezza gli avrei inoltrata nel giorno appresso. Allora entrai in qualche dettaglio sulle possibili difficoltà che poteva incontrare nell’impresa, e sul modo di eliminarle, per cui si convenne, che a maggior chiarezza gli avrei passato un Pro-Memoria, come ho eseguito, e del quale vi annetto la copia.1 Faccia il Cielo, che questi deboli miei sforzi riescano efficaci, e che contribuiscano alla vostra soddisfazione! Astenetevi da ogni ringraziamento, se vi è a cuore di risparmiarmi una mortificazione, e di farmi sempre più sentire la mia impotenza. In ogni modo persuadetevi quanto coll’esperienza pro- pria e sulle altrui confessioni vi assicuro «che voi vi trovate in circo- stanze da esser felice a preferenza di mille e mille altri vostri pari, pur- ché [sic] non vi facciate illudere dalla Fantasia, e sappiate trarre profitto da quel molto che Dio vi ha concesso».