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Questa sera mi lusingo di vederlo, e tosto gli comunicherò le cortesie vostre. Che diamine dite? se avrò pazienza di leggere. Le vostre lettere, in primis, sono lettere tali, che non credo l’Italia averne troppe di somi- glianti. In secondo luogo esse sono di un degno Amico e padrone, e ogni parola di quelle mi è interessantissima. Ritenete adunque che ho letto esattamente e che ho già parlato allo stampatore. Se vi piace la edizione Giordani, l’opera vostra sarà perfettamente simile ad essa. Le pagine saranno ritirate in modo che vi capisca facilmente il verso endecasillabo. Il volume sarà di circa foli 15. conforme renderà la mate- ria. La correzione sarà diligente, e se ne tireranno copie 500. Lo stam- patore accetta la offerta di £ 40. I patti sono: i.° Copie 50 del libro a vostra totale disposizione, per farne regalo, o vendita come vi pia- cerà. 2.0 Le dette Copie saranno legate in cartoncino, come le opere Giordani, e a voi rimesse fino a Pesaro senza spesa, avvisandovi del luogo dove sono depositate, perchè possiate ritirarle: e (se si avranno mezzi opportuni,) vi saranno spedite fino a Recanati. 3.0 La edizione sarà compita e posta in corso entro il mese di Gennaro prossimo, rite- nuto che non ritardisi l’originale. Fate adunque le vostre riflessioni, e rispondetemi: anzi, se vi piace, rimettetemi il Ms. perchè si cominci il lavoro al più presto possibile. Addio rispettabile Amico. Quando mai mi accadrà di potervi rive- rire di persona. Ritenete intanto che io vi amo e vi adoro per quella buona e maravigliosa anima che siete; e già spesso spesso ne parliamo con Giordani, il quale mi ha ben istruito dell’infinito che valete. Quindi scusate questi miei strambotti, de’ quali mi vergogno: e vorrei rispar- miarveli, se mi fosse dato di portar risposta alle vostre lettere in altro modo. Sopratutto almeno non mi chiedete voi scusa del tenore de’ vri fogli che sonomi preziosi: ed amami quant’io ti riverisco e ti amo. I miei ossequi al vostro Signor Padre. il vro Brighenti

596. A Pietro Brighenti.
Recanati 5 Decembre 1823.

Caro amico. Vi ringrazio della premura che vi siete presa per eseguire la commissione di cui vi ho incomodato. Accetto le con-