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o di espormi a qualche pericolo durante le ore notturne. Se non insorge perciò qualche impreveduto ostacolo, sarò costì, a Dio piacendo, coi primi freschi autunnali. Siete grazioso coi vostri eccitamenti, perchè mi occupi ad italia- nizzare alcune scelte produzioni germaniche! F, vero che nutrivo que- sta inclinazione, senza farmi sgomentare dalla mia tanta imperizia della nostra nobilissima lingua. Ma l’abbattimento in cui sono per il caldo; ma le interminabili sempre rinascenti, non meno disseccanti, che indi- spensabili cure domestiche me ne tolgono ogni lena. Leggo molto per rimedio alle mie noje; e talvolta si cangia in noja il rimedio medesimo, per cui salto da Plutarco al Petrarca, da Bossuet a Goethe, e trovo perciò più distrazione, che istruzione. Quando per ipocondrico tem- peramento, per esperienza, e per massime radicate si è giunto ad avere a schifo il così detto gran mondo, e ad anelare il permanente, tran- quillo oscuro soggiorno in mezzo alle proprie campagne, la vita, nella mia situazione, diventa un pesante incarico, ed altro di buono non vi si trova che di apparecchiarsi alla morte. Voi siete in circostanze felici, se sapete conoscerle e metterle a pro- fitto. Tutto il tempo è a vostra piena disposizione; le muse vi si resero amiche fin dalla vostra adolescenza, e nel fior degli anni dovete ai loro favori, non solo i maggiori piaceri dello spirito, ma ben anche una bella celebrità. Datevi intieramente al sovrano piacere di ampliarla, e di ren- derla perpetua con qualche opera adattata ai bisogni del tempo, ed al miglioramento della Nazione, e sarete felice. Non permettete, che il nostro Carlo dissipi i suoi bei talenti, e i tanti doni dalla Provvi- denza a lui accordati, tra i vani sogni di migliorar situazione. Si fidi a questo mio linguaggio, che viene da cuor benevolo, e da molta espe- rienza, e non si esponga a sentir poi rimorso di non avermi creduto. Egli col mezzo di Mandolino ha mandati in dono a mia Figlia altri sei pezzi di musica trascritti col suo bel caratterino. Ditegli, che i Geni- tori dividono colla donataria i più vivi sentimenti di riconoscenza, ma che tutti tre uniti lo scongiuriamo a non accrescerla ulteriorm.e per- chè è giunta già a quel confine, ove comincia la confusione, ed il molesto sentimento di non potervi mai corrispondere. Che direte poi, per parte mia, al vostro sempre magnifico Geni- tore sull’inaspettata sua risoluzione di spedirmi in dono il noto qua- dro facendovi la non piccola spesa della cornice, della cassa e del tra- sporto? L’ho ritirato pocanzi dall’antro della Dogana, e l’ho trovato imbrattato di polvere, che sarà facile astergere colla sponga. Ma che