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ficienza e piccolezza, passai a supplicarla umilmente di volere stendere in qualche parte anche sopra di me gli effetti del suo clemente e benefico animo. II nominato Sig. Ministro di Prus- sia confermò e portò al colmo la speranza che io aveva nella magnanimità di V.E. facendomi noto che l’E.V. nell’ultimo abboccamento avuto con lui prima della sua partenza per Napoli, si era spontaneamente degnata di assicurarlo che i benevoli uffici da lui fatti in mio favore appresso V. E., non sarebbero restati inefficaci. Prendo dunque coraggio di ricordare all’E. V. i miei bisogni, e di dimenticare un’altra volta il mio demerito, per non mirare che alla sola benignità di V.E. E ciò faccio con tanto maggior fiducia, quanto che la generosa disposizion d’animo, che l’E.V. si è degnata di significare a mio riguardo, esige da me, non solo una viva speranza, ma la più intima e la più devota e fedele riconoscenza. Ai quali sentimenti aggiungendo quello della più umile e profonda venerazione e sommessamente sup- plicando l’Em.V. a perdonare questo mio nuovo ardire colla stessa clemenza colla quale si degnò di tollerare l’antecedente, passo col bacio della Sacra Porpora a protestarmi Recanati 15. Agosto 1823.

581. A Karl Bunsen.
[Recanati 18 Agosto 1823I

Illustriss. e pregiatiss. Signore Ebbi la sua gentilissima lettera in data dei 12 del corrente, insieme collo stimatissimo dono del Sig. Ministro, e le rendo dell’ima e dell’altra infinite grazie. Ho letto con sommo pia- cere il Merobaude, e trovatovi un nuovo ed insigne testimonio della vasta e profonda dottrina del celebre Inventore. Supplico V.“ Sign." Illma a volerne esprimere da mia parte al Sig. Mini- stro la più viva riconoscenza, e nel tempo stesso raccomandar- megli e presentargli i miei rispetti. Sarebbe mio dovere di scri-