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eluso il parentado con una Signora,1 che per quanto io sento, porta anche meno dote di quella che avrebbe portata Paolina. Pazienza, perchè tutte le cose debbono andare per un verso. Quanto alle mie antiche speranze, scusatemi, ma io non sono certamente della vostra opinione, che la morte del Papa, mi possa giovare a ottener qualche cosa. Anzi la morte del Papa è la mag- gior disgrazia che mi possa succedere; perchè tutte le mie spe- ranze si fondavano sopra la promessa fatta a Niebuhr dal Segre- tario di Stato; e mutandosi il Pontefice, Consalvi non è più il padrone; sicché la sua promessa non vai più nulla; e tolta que- sta, io non ho la menoma ragione di sperar mai niente. Anche Niebuhr mi disse ch’egli si riprometteva di ottenermi qualche cosa se durava Consalvi. Pio molto piacere che il toscano v’abbia risposto, e che la collazione del Codice di Firenze si trovi costì. Non poteva darsi cosa più comoda e più vantaggiosa per voi. Tanto più che il Lago- marsini era uomo eccellente in questi studi, onde la collazione fatta da lui, sarà certamente esattissima, e meriterà piena fede. Vi ho domandato più volte notizia di Visconti, pregandovi di salutarlo a mio nome, ma voi non me ne avete detto mai niente. Questa volta non vi dimenticate di parlarmene. Quello di cui vi prego quanto mai posso, è che vogliate far qualche pratica con quel Frate che ha notizia del vetturale, per veder di ricuperare gli stamponi2 e il manoscritto che non mi sono mai giunti. Datevene un poco di pensiero, ve ne prego, chè io vi resterò obbligatissimo di questo favore, perchè v’ac- certo che la perdita del manoscritto mi dispiacerebbe somma- mente. Giacché non ho guadagnato nulla colla mia venuta costì, almeno fate ch’io non ci abbia perduto. Vi raccomando que- st’affare per tutta l’amicizia che vi professo, e che voi dite di avermi: non lo trascurate per l’amor di Dio. Seguitate, caro Peppino, a ricordarvi di me, a scrivermi, a parlarmi di voi, a darmi qualche notizia letteraria di coteste parti. Io v’amo quanto ben sapete, e desidero di servirvi. Salutatemi gli amici e i conoscenti quando ve ne ricordate, e vogliatemi bene sempre. Addio addio.