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tavia di ricuperarlo, e quando io l’abbia riavuto, tc lo spedirò colla prima occasione. Niebuhr è egli ancora a Napoli? è mai ripassato per costà? Dimmene qualche cosa se ne sai nulla. Dell’articolo sopra Leoni che n’è stato? Nella mia lettera per- duta io ti mandava un’apologia di quell’articolo, e ti pregava di mostrarla a De Romanis. Ma il diavolo se l’è portata. Salu- tami gli amici. Comandami in tutto dov’io ti possa servire. Scri- vimi, e se non bai altro da dirmi, dimmi che mi vuoi bene, com’io te ne voglio. Addio, addio.

575. Di Giuseppe Melchiorri.
Roma 19. Luglio 1823.

Caro Giacomo. Ilo piacere di sentirti calmato, poiché avevi torto di lagnarti di me, come io lo avrei del pari se facessi doglianza di te, onde entrambi male- diciamo la posta, che è stata cagione dell’interruzione de’ nostri epi- stolari abboccamenti. 11 vecchio compositore si volle caricare egli stesso di spedirti i stamponi, e la mia lettera. Mi dice di averla consegnata ad un tal Castellani di Treia, che colà si portava con un vetturino del suo paese, e che in questa spedizione vi fù imbarazzato il Pad.c Abbate Benigni. Procurerò io di sapere dallo stesso frate qualche più precisa notizia, e quindi te ne renderò informato. Hai conosciuto meglio Mons. Mai? Io te lo diceva, che era un falso amico, e tu non ci volevi credere. E stato frate, e tanto basta. Il Papa stà un poco meglio, ma ogni giorno che campa è un miracolo. Non temer per ciò, che l’affare dell’impiego sia disperato, anzi a nuovo sovrano forse sarà più facile, poiché cambiano tutti i rapporti di corte. Intanto sò da Cardinali, che quelli tre ufficiali del Registro hanno avuta dal Tesoriere una paga di 3. mesi, onde per ora non serve parlarne. La seconda memoria che diedi a Capaccini fù compagna della prima, poiché mi disse che se l’era perduta. In quella si parlava come sai del progetto del cambio degl’im- pieghi. Nella lettera che ti doveva portare il vetturale di Treia ti chie- deva per parte di Marini notizia della dote di Paolina. Ora poi ti dico che questo nostro buon amico, sia per consiglio, o per volubilità