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sime in un vecchio, gli è sopraggiunta la febre con delirio, e ieri sera neppure fu potuto sagramentare, perchè era fuori di se. Onde tutti gli danno pochi più giorni di vita. Vedi dunque che in questo momento non si può parlare d’impieghi. Ti dicevo nell’altra mia che Mai aveva publicato il Frontone, allora non lo avevo veduto ora poi ti dico che egli sospettando delle tue ricerche in Libanio, ha publicato il fram- mento da voi rinvenuto nel Codice Barberino alla fine del Frontone. L’Orazione come credo è quella stessa, poiché è diretta a Teodosio Seniore a favore de’ li tempi delli Gentili. Era questa laguna avvertita se non sbaglio, da Raich [.vie]1 nell’Edizione di Libanio T. II, p. 176. N.“ 8. Egli l’ha desunto questo frammento da 5. Codici cioè due Vati- cani, due Urbinati, ed uno Palatino. Del Barberino non ne parla. L’aver veduto che voi pescavate nel Libanio deve esser stato il motivo, che lo ha indotto a prevenirvi. Vi mando il principio ed il fine del fram- mento onde vediate se corrisponde col vostro, oxt 8è xaì Oueiv à£iov, oùSeù; oux’ elrcev oux’ rjxouaev, oì!x’ è7te(<i0iy où8’ àv eìrcoi xi? xà>v èxeivot; etc. termina THv 8è otjxai [jtrjSèv à|j.apxàvovxa<; xaxopOoùv arcep etkXov xàXXiov, f) |i.exà xoG 7tXri[i.(X£Xetv. Lì 8é aoi <pr|aoi>ai xivà? x.x.X. E nell’Edi- zione Romana di Frontone p. 421. al 424. in fine dopo gl’indici. Vor- rei dirti di più ma riserbo a dirti altre cose ad un altra [s/c] lettera poi- ché ora sono costretto a sortire, ed è quasi un ora [sic] di notte. Addio caro Giacomo, li salutano Marini, e de Romanis, che ho veduti poco fà. Vogliatemi bene, e credetemi Vostro Affmo C.°, ed A.° G. Melchiorri Ricordati del Giordani.

573. Di Pietro Giordani.
Piacenza 10. Luglio [1823]

Giacomino adorato. Non ti è mai venuto in mente che dal 10 marzo in poi non mandasti più una riga al povero Giordani? Non l’ami più? lo credi morto affatto? credi che possa sopportare sì lungo e crudele silenzio del suo adorato Giacomino? Dirai che neppur io ti ho scritto. Ma sai bene o carissimo, che a me con questi occhi intenebrati, con questa mano tremante, colla testa perduta, con tante continue tristezze,