delle Alpi hanno fior di senno ed amore del bello. La versione del fran-
cese Cousin pare che vada innanzi. Per quella impresa, o sia per qua-
lunque altra, le raccomando col Sig. Niebuhr lo studio della lingua
tedesca.
Le Signore di casa mia le ritornano i Suoi complimenti, e La prego
di voler richiamarci alla memoria di tutta la sua degnissima famiglia,
e sopratutto del Signor suo Padre.
Gradisca, Signore, i sensi di sincera stima, con cui ho l’onore di
dirmi
Umo div.mo Servitore
F. G. Reinhold
572. |
Di Giuseppe Melchiorri. |
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Caro Giacomo.
Mi dispiace di dovertelo dire, ma hai pure il gran torto. Tu ti lagni
che io non ti scrivo, ed io ero per prendere la penna per scriverti, Dio
sa di qual inchiostro. Alle corte io risposi all'ultima tua de li 16. Mag-
gio, e risposi a li 24. dello stesso Mese. Ora io non so che fine abbia
fatta quella mia lettera poiché di tante cose che io ti diceva tu non
mi rispondi ad alcuna motivo per cui credo che non l’abbi ricevuta.
In seguito ti scrissi altra lettera inviandoti per occasione i stamponi
ddl’Eusebio, ma ieri soltanto seppi dal vecchio compositore di de
Romanis che s’era incaricato della spedizione, che non sono partiti
questi stamponi da Roma che il giorno dopo S. Pietro. Forse a que-
st’ora li avrai ricevuti. Dunque avevo ben ragione di rammaricarmi
non vedendo risposta a due lettere, giacché quest’ultima che ti deve
giungere cogli stamponi per mezzo d’un vetturale di Treia, che va in
Ancona, è più d’un mese che l’ho consegnata a quel vecchio balordo,
e la credeva già giunta al suo destino. Non è però che non dubiti del-
l’arrivo felice del piego, perciò rendimi inteso di tutto.
Non ti posso dire niente del tuo affare poiché dopo aver dato di
nuovo quella memoria a Capaccini, non l’ho potuto più vedere. Ora
poi è finito per ora poiché credo che avrai saputo lo stato di salute
del Papa. Nel caso contrario sappi che il Papà [sic] Domenica a sera
cadde nelle sue stanze, s’infranse il femore, rottura incurabile mas-