Nepote mio Cariss.
Egli è pur vero che il più triviale argomento riceve da una penna
eloquente una vaga forma, e quel che non è riceve l’essere! Voi non
avete ricevuto da me, che una meschina stanza ed una frugalissima
mensa per il breve corso di pochi mesi, e tuttavia avete voluto per
così indecorosa ospitalità esprimervi meco come se vi foste trovato
nella Reggia di Alcinoo. - Ammirando la vostra eloquenza, non posso
non sentire quanto l’avete in quest’incontro indebitamente impiegata,
e deggio confessarvi, che tanta riconoscenza per così piccolo servigio
mi umilia. Ciò vi sia detto anche in nome di mia Moglie, alla quale
sono anche diretti i vostri ringraziamenti, e dalla quale come dai miei
figli ho l’incarico di farvi i più affettuosi saluti.
Desidero di cuore, che vi conserviate in buona salute, adoprando
all’uopo il giornaliero passeggio, come nel partir di qua vi siete propo-
sto. Intanto tengo per certo che i buoni officj pratticati dal bravo
Ellenista1 produrranno il desiderato frutto, e che gustandone, voi vi
troverete contento, seppure l’allontanarvi dai vostri più stretti con-
giunti non turba la vostra soddisfazione.
Vorrete salutare teneram. in nome di tutti ognuno della vostra amata
famiglia, e direte all’ottimo genitore, che neppure l’ultimo corriere mi
recò le carte annunziatemi.
Addio nepote carissimo. Siate felice e contribuite alla felicità dei
vostri genitori e fratelli con tanto maggiore impegno quantoche il vostro
accesso ad una grande e magnifica città deve avervi sempre più per-
suaso, che non sono le piazze nè gli obelischi, ma i scambievoli dome
stiri officj che formano il bene di questa breve vita. Io sono con tutta
l’effusione del cuore
11 V.ro Affmo Zio
Carlo Antici
713
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