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ragazza vale dieci volte più che girare, come io fo, attorno all’A- pollo di Belvedere o alla Venere Capitolina. Ti scrissi ultima- mente sopra il tuo piego, e l’accoglienza che gli aveva fatta D.J Marianna. Non so se quella mia lettera ti sia capitata. So bene che la tua de’ 27 Marzo è giunta qui un ordinario più tardi del giusto, cioè ai 3 d’Aprile, o sia coll’ultimo corriere. Aggiungo adesso che Mariuccia è stata molto contenta del tuo dono, e mi ha pregato più d’una volta di ringraziartene tanto. So che si diverte molto a suonare questa tua musica, la quale le piace assai, e che n’ha irrparato parecchie arie, ed alcune ne canta, ma non in presenza mia, sicché non ti posso dir quali siano. Io credeva che tu sapessi il nome del Ministro di Prussia. Vedi ora che l’impegno da lui preso per me, non è poi tanto casuale come tu mi dicevi, giacché io scrissi quelle bagattelle latine ad effetto espresso d’introdurmi nella conoscenza di Nie- buhr, come mi riuscì. L’ultima volta ch’io lo vidi, mi disse ch’era tornato a parlare di me con Capaccini, il quale l’aveva assicu- rato ch’io non poteva mancare d’esser provvisto. Bellissime parole. Il Ministro è partito per sempre il Sabato santo. Mi dispiace moltissimo che il Zio Carlo abbia informato mio padre dell’affare, e mi dispiace perchè da una parte è impossibile che mio padre approvi mai nessun passo fatto per levarmi stabil- mente da Recanati; dall’altra parte è facilissimo ch’egli e i miei Zìi, mossi e persuasi subito da lui, vogliano mettere, senza mia intervenzione o saputa, le mani in pasta, e rovinare il negozio. Del che mi pare di accorgermi da alcune parole del Zio Carlo, che finora ha approvato tutto il fatto da me su questo partico- lare, e adesso la mastica. E qui forse comincieranno le orditure secrete che manderanno ogni cosa al diavolo: buzzarate infami, ch’io non so come sopportare nè come impedire. Ma tu frena in questo, ti prego, il tuo carattere, e non dare in scartate su questo proposito colla Mamma, nè mostrare ad alcuno ch’io t’ab- bia mai scritto circa questo punto. Te ne prego caldamente; e sotto un altro pretesto scrivo oggi a mio padre, e gli dico intorno all’affare quello che mi par conveniente. Già da più parti m’ò arrivato all’orecchio che il Segretario di Stato m’ha offerto la